Nel pomeriggio di martedì 20 maggio, presso Casa BCC Basilicata a Potenza, si è svolto il terzo e ultimo appuntamento del percorso formativo “Sviluppo alla pari. Strumenti di crescita, emancipazione economica e imprenditoria femminile nel Sud Italia”, intitolato: “Sostenere la crescita e l’indipendenza femminile: percorsi di realizzazione sociale”.
L’evento, promosso dalla Federazione delle Banche di Credito Cooperativo di Puglia e Basilicata e dall’associazione iDEE – Donne del Credito Cooperativo, in collaborazione con BCC Basilicata, ha raccolto numerosi contributi sul tema centrale dell’indipendenza economica, come chiave per l’emancipazione e la libertà delle donne e per contrastare fenomeni di violenza.
L’incontro si è aperto con i saluti di Teresa Fiordelisi, Presidente di iDEE e di BCC Basilicata, che ha sottolineato come “l’indipendenza economica femminile sia una leva fondamentale, imprescindibile per l’emancipazione, la partecipazione, l’autonomia, la libertà delle donne”. A seguire, il saluto del Presidente della Federazione BCC Puglia e Basilicata, Augusto dell’Erba, e della Presidente della Commissione Pari Opportunità di Potenza, Vittoria Rotunno, che ha evidenziato come “l’indipendenza economica sia un dovere verso sé stesse, necessario per realizzarsi”.
Durante gli interventi, Claudia Benedetti, Vicepresidente Vicaria di iDEE, ha richiamato un dato significativo: “Una donna su cinque non ha un proprio conto corrente bancario e il conto corrente è uno strumento, un veicolo che ci dà un segnale del fatto che quella persona abbia una reale indipendenza”.
La psicoterapeuta Marina Pecoriello ha invece messo in luce gli aspetti psicologici della violenza economica, affermando che “Violenza economica e psicologica sono strettamente collegate, il più delle volte si manifestano all'interno di una relazione abusiva e hanno un impatto significativo dove sulla salute mentale. Mentre la violenza psicologica include manipolazioni emotive, insulti e minacce, la violenza economica si inserisce in questo contesto limitando l'accesso della vittima alle risorse finanziarie, rendendola sempre di più vulnerabile”.
L’ultima relazione è stata affidata a Marina Buoncristiano, Direttrice della Caritas Diocesana di Potenza, ha ricordato quanto sia centrale la partecipazione attiva di una donna al mercato del lavoro, per garantirne autonomia e libertà, ricordando che “Molte donne hanno forme occupazionali, precarie; molto spesso part-time. Il 41% non ha un contratto di lavoro, lavora in nero. Anche questa è una violenza ed è prodromica ad altre forme di violenza ed è prodromica alla mancata emancipazione economica della donna”.
Nel suo intervento conclusivo, Alessandro Azzi, Presidente Onorario di iDEE, ha descritto la violenza economica nei suoi drammatici effetti, spiegando che “la violenza economica che incide sulla dignità porta all’annientamento dell’identità, all’isolamento sociale, alla dipendenza emotiva ed economica, alla perdita dell’autostima e da ultimo alla sottomissione”. Per poi, però, aggiungere che “occorre impegnarsi perché ci sia un recupero in termini di libertà, autonomia, autodeterminazione, emancipazione e uno sviluppo autenticamente alla pari”, sottolineando così l’importanza di un impegno collettivo per sostenere la crescita e l’autonomia femminile.”
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