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Discorso integrale della Presidente di iDEE durante l'assemblea annuale di federcasse

Discorso integrale della Presidente di iDEE durante l'assemblea annuale di federcasse

Discorso integrale della Presidente di iDEE durante l'assemblea annuale di federcasse

Di seguito il testo integrale del discorso pronunciato dalla Presidente di iDEE, Teresa Fiordelisi, nel corso dell’Assemblea degli Associati di Federcasse, svoltasi venerdì 18 luglio a Milano, presso il Teatro alla Scala, dal titolo: Intelligenze plurali per il bene comune.

 

Buongiorno a Tutte e Tutti, grazie al Presidente di Federcasse per l’invito e il coinvolgimento.
È grande l’emozione del poter salire su questo palco, che in oltre due secoli di storia è diventato sinonimo di arte universale, cultura, eccellenza ed eleganza. Non esiste, dunque, terreno migliore per poter parlare di intelligenze plurali e bene comune in un contesto che ha fatto dell’armonia, (armonia di voci, accordi, strumenti e passi) il suo marchio di fabbrica.

Parliamo di armonia e non solo di equilibrio, citando il Prof. Stefano Zamagni. L’equilibrio vede un bilanciamento di forze, ma non necessariamente integrazione e cooperazione.  L’armonia, invece, è una composizione dinamica tra le parti che non nega le differenze, ma le integra, attraverso la relazione, il dialogo e la cooperazione. Proprio per questo, l’armonia è un tema che, come operatrici e operatori del Credito Cooperativo, ci riguarda da vicino. Ciò che caratterizza l’essenza dell’armonia è ciò che riscontriamo nel nostro sistema – penso all’art.2 degli Statuti delle BCC - nella natura, nel DNA e nell’impegno delle banche di credito cooperativo, animato da principi mutualistici e cooperativi, volti alla difesa del bene comune. È un impegno che guarda alle differenze e le valorizza, per tutelare e accompagnare lo sviluppo sostenibile delle comunità e dei territori, con le proprie peculiarità. 

Perché, come dicevo, l’armonia non nega le differenze, le accoglie, le valorizza. 

Non esiste armonia senza pluralità. Se l’armonia provenisse da una semplice somma di elementi identici, non potremmo godere della bellezza che ci emoziona davanti all’arte. E questo è direttamente applicabile alla dimensione umana: in ogni contesto in cui non favoriamo pluralità, di talenti, sguardi e di competenze – e come sapete, la mission di iDEE è quella di raggiungere una piena parità tra i generi nel sistema – sprechiamo risorse, sprechiamo opportunità a danno di tutte e di tutti. È nella diversità che troviamo forza e valore. Che sia diversità di pensiero, di provenienza, di genere o di generazione.

Come sappiamo, abbiamo ancora molta strada da percorrere prima che il nostro Paese possa superare il gap significativo tra uomini e donne, gap che condiziona profondamente le possibilità di crescita e sviluppo dello stesso sistema produttivo italiano.

Le donne continuano a formarsi, a studiare, a voler dare, con forza e determinazione il loro contributo. E mi sembra giusto, allora, creare un ponte tra le donne che ieri, nel passato, sono state protagoniste di questo Teatro, non solo come spettatrici, ma anche come artiste che hanno influenzato la storia dell’Opera e come donne che hanno frequentato i palchetti nei quali vi trovate, per difendere idee e visioni.

Noi abbiamo bisogno di ricordare, di nominare, di lasciare traccia del contributo femminile, perché questo sia testimonianza, ispirazione esempio e stimolo per le generazioni che seguono.

Penso, allora, ad alcune protagoniste della vista socio-politica del 1800.
Due tra tutte:

  • Cristina Trivulzio di Belgiojoso, protagonista della prima Statua della città di Milano dedicata a una donna – statua eretta nel 2021. Cristina T. di Belgiojoso - nata a Milano nel 1808 - fu una nobildonna, patriota, scrittrice, giornalista e attivista politica. Partecipò attivamente al Risorgimento, finanziando le imprese di Mazzini. Fu anche mecenate e promotrice culturale, ospitando nei suoi salotti intellettuali come Chopin, Rossini, Hugo e Dumas;
  • Contessa Clara Maffei, che ritroviamo raffigurata in un dipinto di Francesco Hayez, che la ritrae, è stata frequentatrice e sostenitrice dell’ambiente teatrale, parte dell’aristocrazia milanese che frequentava regolarmente la Scala, non solo come luogo di spettacolo ma anche come spazio sociale e politico. Il suo salotto letterario, attivo tra il 1834 e il 1859, è stato uno dei più influenti di Milano e ospitava artisti, intellettuali e patrioti, tra cui Giuseppe Verdi, che nel 1842 mise in scena, proprio in questo Teatro, il suo celebre Nabucco.

Entrambe queste figure, profondamente legate a questo luogo, sono simbolo di emancipazione e impegno civile. Certo, le donne di cui parliamo hanno avuto maggiori possibilità, dato il contesto sociale e il momento storico, per il ceto sociale di provenienza. Oggi, allora, sta a noi rendere il contesto più equo. È nostro dovere offrire le stesse opportunità di studio, crescita, espressione e sviluppo professionale a uomini e a donne, perché un domani si parli, alla pari, delle loro opere, delle azioni e del contributo dato alla nostra società. È nostra ed è condivisa la responsabilità di valorizzare, far emergere, consentirne un ruolo attivo perché si tuteli quel bene comune, favorito dalla intelligenze plurali, di cui oggi stiamo parlando. Perché possiamo essere tutte e tutti protagoniste/i di questa armonia.
Concludo citando Nadia Boulanger, compositrice, direttrice d’orchestra e pedagoga francese del secolo scorso, “L’armonia non è solo una questione di suoni, ma di relazioni. È il modo in cui le differenze si ascoltano e si rispettano”, con l’auspicio che sia questa direzione a muovere il nostro agire e le nostre scelte.
Vi ringrazio! 

Estratto del discorso della Presidente di iDEE nel corso dell’Assemblea Annuale di Federcasse.