INIZIATIVE

STATI GENERALI DELLA NATALITÀ: “ESSERCI. PIÚ GIOVANI, PIÚ FUTURO”, 10 MAGGIO 2024

STATI GENERALI DELLA NATALITÀ: “ESSERCI. PIÚ GIOVANI, PIÚ FUTURO”, 10 MAGGIO 2024

STATI GENERALI DELLA NATALITÀ: “ESSERCI. PIÚ GIOVANI, PIÚ FUTURO”, 10 MAGGIO 2024

Nelle giornate del 9 e del 10 maggio ha avuto luogo, a Roma, la IV edizione degli Stati Generali della Natalità, dal titolo: “Esserci. Più giovani, più futuro”. 

Esserci. Più giovani, più futuro”. Questo è lo slogan scelto per l’edizione del 2024, nella quale l’accento è posto sulle generazioni più giovani e sulla necessità di individuare proposte concrete per invertire la tendenza demografica, immaginando una nuova narrazione della Natalità per tornare a parlare di futuro. Gli Stati Generali della Natalità sono stati l’occasione per creare un confronto e un dialogo con le personalità di maggior rilievo nel mondo politico, economico e della società sulle diverse sfaccettature legate al tema della natalità.  

L’evento, in entrambe le date, è stato introdotto e presentato da Gigi de Palo, Presidente Fondazione per la Natalità, realtà promotrice dell’evento.  

La giornata del 10 maggio, si è aperta con l’intervento di Papa Francesco strutturato su tre concetti cardine: realismo, lungimiranza, coraggio e sull’importanza dell’alleanza tra le generazioni, con un pensiero particolare dedicato al ruolo dei nonni, ricordando che “il futuro lo fanno giovani e vecchi insieme, coraggio e memoria insieme”. 

A seguire si è svolta la tavola rotonda con le aziende sostenitrici dell’evento, per la narrazione e la condivisione di best practice in materia di welfare, con iniziative a sostegno della famiglia, delle lavoratrici e dei lavoratori nelle diverse fasi e scelte di vita. A dialogare con le e gli esponenti delle aziende, giovani ragazze e ragazzi di diversi istituti scolastici italiani. 

Tra le voci della tavola rotonda delle aziende, dal titolo: “Cambiare Paese o Cambiare il Paese?”, anche quella di Teresa Fiordelisi, Presidente di iDEE e Consigliera nazionale di Federcasse, la quale ha evidenziato come, effettivamente, le banche possano “esserci” per le e i giovani, che tendono generalmente a percepire gli istituti di credito come luoghi lontani da loro e dalla loro quotidianità. 

Teresa Fiordelisi ha sottolineato come le BCC abbiano la caratteristica di “esserci”, essendo banche di comunità e di territorio. “La prossimità è sicuramente una spinta notevole per il protagonismo e la generatività locale, soprattutto nei territori dove c’è una maggiore fragilità, sia economica che lavorativa”. La Presidente ha spiegato le caratteristiche delle BCC nello svolgimento delle proprie attività bancarie, anche a sostegno del lavoro e della casa. Solo nel 2023, infatti, sono stati registrati oltre 50 miliardi di euro destinati all’acquisto di immobili residenziali. Le BCC non svolgono solo un’attività bancaria, ma anche un’attività meta-bancaria, che si articola in quattro ambiti: nel sostegno ai bisogni delle comunità, nel Welfare per le microimprese socie e clienti delle BCC, nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro e nel protagonismo dei giovani soci e delle giovani socie del Credito Cooperativo. “Abbiamo costruito, presso diverse BCC, dei gruppi di giovani soci che sono riuniti in una rete nazionale, la cui Presidente siede nel Consiglio Nazionale di Federcasse. Grazie a questa rete rendiamo le e i nostri giovani protagonisti, creiamo per loro spazi di espressione, di autonomia e decliniamo in modo diverso l’esserci”. 

Cambiare il Paese o cambiare Paese? “Non ho dubbi: cambiare il Paese”, ha affermato, infine, la Presidente, sottolineando la necessità di includere maggiormente e pienamente le donne nel mondo del lavoro, affinché si possa raggiungere uno sviluppo equo e sostenibile nel nostro Paese. Bisogna cambiare quel paradigma per il quale maternità e paternità siano considerati come un ostacolo alla crescita professionale. Anzi, sono proprio la maternità e la paternità ad aumentare la creatività e la produttività. “Altro pensiero è che noi adulti dobbiamo impegnarci ad aprire il futuro per le e i giovani, per favorire quello che gli studiosi definiscono restanza. Noi come aziende dobbiamo favorire la restanza, la condizione di chi rimane, di chi non recede il proprio legame e le proprie radici con convinzione, non per rassegnazione. Cambiamo così il nostro Paese”, ha così concluso Teresa Fiordelisi.